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“Una vittoria speciale” a Tropea – VIDEO

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Sabato scorso a Tropea è stato presentato il libro “Una vittoria speciale” di Fortunato Costa, da me pubblicato col marchio Mario Vallone Editore (vai alla scheda del libro).

Ho moderato io stesso l’incontro, per l’organizzazione del quale mi ha dato una mano l’associazione Tropea Onde Mediterranee presieduta dal prof Pasquale De Luca.

Quest’ultimo, assente per motivi personali, ha inviato una relazione che io stesso ho letto durante la serata e che trovate nel prosieguo del post, in basso, dopo il video.

Molto coinvolgente l’intervento di Padre Francesco Laruffa, che ha parlato di un libro “adatto ai grandi ed ai bambini”, volume ideale per “sollevarsi e guardare il mondo con una visione spirituale”.

L’autore ha messo in evidenza il fatto che si tratti di “una storia semplice ma che pone quesiti complessi”.

Alcuni “brani” sono stati letti da Giulia, figlia del dott. Costa, la quale ha aggiunto alle sue letture un commento personale interpretando l’opera del padre.

Insomma, tutto è andato bene. Ringrazio coloro che hanno partecipato.

Ringrazio, in particolare, il giornalista Francesco Marmorato di Tropeaedintorni.it, il quale ha girato un video e realizzato delle interviste, sequenza che “incollo” qui in basso.

Alla prossima.

Ad Maiora Semper.

m.v.

 
L’INTERVENTO DI PASQUALE DE LUCA
Il tormento dell’anima in Una vittoria speciale di Fortunato Costa

     Faccio subito all’Autore una domanda: Come ha fatto lei, uomo di medicina, a coniugare nel suo libro spiritualità e scienza?

     Ad essa cercheremo di dare una risposta insieme: Mario Vallone che è l’editore, io che sono il lettore, p. Francesco La Ruffa che è il relatore, ma soprattutto lei che è l’inventore di una storia che si snoda in due libri Una storia speciale e Una vittoria speciale.

     Ho avuto il piacere di leggere il primo e il secondo libro e dico chiaro chiaro che, a parte “la storia” tra virgolette, mi ha colpito il modo chiaro, semplice, lineare con cui questa è narrata. Uno stile sobrio e dinamico, attento al lessico in puro italiano e alle forme grammaticali nella loro perfezione, in periodi ben articolati nella loro composizione, che producono una lettura piacevole e riposante. Naturalmente con caratteristiche diverse nel primo e in questo di cui parliamo. È un linguaggio, oso dire, “parlato” quello che l’Autore utilizza per sviluppare una trama che non si aggroviglia, non si accartoccia in se stessa, ma procede linda e spedita di capitolo in capitolo dall’inizio alla fine.

     Il libro, intanto diciamo che è un romanzo. Un romanzo dove l’immaginazione, l’invenzione e la fantasia la fanno da padroni. Il libro nella sua unitarietà, dove il perno centrale è il protagonista, si spezzetta in diverse storie per trovare una sintesi nel percorso esistenziale di un ragazzo: Jesu, che con alterne vicende procede sul cammino della vita. Jesu è il nome. Già il nome, anche se diffuso in alcune regioni del sud, dice molto, dice tutto. Un nome speciale: Jesu = Gesù. Quasi una predestinazione.

     E allora, una prima risposta, altre verranno dopo, alla domanda posta all’inizio, la possiamo dare ora: la FEDE.

     È la fede il filo conduttore di entrambi i libri che lega stretti stretti, in maniera indissolubile, tutte le vicende e i personaggi che in essi compaiono, operano ed agiscono. Ciascuno con una calibratura diversa, ciascuno con una sfaccettatura diversa e scorrono pagina dopo pagina come un lungo film d’avventura. Un film che si srotola e si avvolge in situazioni vere, particolari e attuali prendendo spunto da situazioni di vita reale: povertà, miseria, fame, bisogno, disoccupazione, per addentrarsi in problemi sociali di estrema attualità: alcoolismo, prostituzione, droga, violenza, abbandono, emigrazione, immigrazione, per andare anche nelle piaghe estreme della Chiesa: settarismo, satanismo, pedofilia, crisi delle vocazioni.

     Nulla trascura l’Autore. E lo fa senza compiacimento, seguendo passo passo l’evoluzione di ogni situazione. E ne sviluppa l’azione in tutti i suoi passaggi per trovare, infine, una soluzione. Una soluzione che egli individua, senza dubbio alcuno, nella FEDE. Nella fede, vedete, questa parola, che è speranza e carità, la scrivo tutta maiuscola, perché è essa la vera essenza del libro. Che, come il nome dell’A., Fortunato, mi auguro sarà veramente fortunato.

     Non vi illudete di trovare in esso un trattato teologico sulle virtù ecclesiali. Ma, troverete di sicuro tanto amore, tanto affetto, tanto rispetto per le persone, per le istituzioni. In questo libro e in quello, questo certamente è più articolato, più corposo, più completo, l’Autore osserva il comportamento umano. I bisogni, i dubbi, le incertezze, le tentazioni materiali per esaltare la spiritualità che emerge ed esalta la potenza divina che permette il male per redimere l’umanità e sottrarla alla meschinità quotidiana. Entrambi i libri sono per tutti, si leggono con piacere come una fiaba. Una lunga fiaba, dove, accanto al bene compare il male, accanto alla virtù c’è il peccato, accanto agli angeli svolazzano i demoni. Ma alla fine è il Bene, rappresentato da Jesu, che vince e va felice su un cammino che porta alla salvazione in una missione sacerdotale.

     Mi fa piacere aver incontrato sulla mia strada culturale questa “storia speciale” che sfocia in Una vittoria speciale e l’Autore a cui auguro di scrivere ancora altre, altre storie speciali.

Pasquale De Luca

 

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