“L’impronta sulla sabbia” è il quinto romanzo di Michele Furchì, un autodidatta che ha saputo raccogliere nella sua lunga attività di barbiere i racconti dei suoi numerosi e svariati clienti e farne tesoro creando, da singoli episodi, intricati e avvolgenti romanzi di vita paesana che abbracciano il campo sociale, economico e culturale.
Onore al merito!
Bisogna riconoscere a Mastro Michele, un uomo di carattere mite, che ha saputo e sa relazionare con tutti dimostrando umiltà e semplicità che lo rendono grande e di piacevole compagnia.
In questo romanzo, come abbiamo potuto constatare in quelli precedenti, l’autore nel racconto della travagliata e tragica trama dei protagonisti, introduce con garbo usi, costumi e storia della popolazione locale e del territorio, soffermandosi sugli svariati colori e toni delle bellezze che contornano i luoghi ove si svolge l’azione.
Per quanto riguarda questo aspetto, al lettore attento, non riuscirà difficile creare il collage che lega i suoi romanzi, singole puzzle che, messi insieme, si integrano completando paeseggisticamente il quadro di questa ineguagliabile fascia del Poro, che dal monte degrada dolcemente verso il frastagliato e stupendo mare del promontorio Vaticano.
Agostino Gennaro