di Maria Domenica Vallone, Edizioni Thoth di Mario Vallone, 2018.
Recensione di Laura Vargiu
L’allegria del sole
Raccontano un dolore profondo e straziante e un vuoto pesante come un macigno i versi con i quali Maria Domenica Vallone si affaccia sulla scena poetica dei nostri giorni e rende partecipe il lettore dei propri sentimenti ed emozioni.
Versi che s’intrecciano seguendo le ferite inferte impietosamente dalla vita, quella vita che, seppur “battito di ciglia”, non risparmia sofferenze e cadute continue da cui non sempre è facile rialzarsi.
“La vita è dura e intransigente,/ e spesso chi dà non riceve niente./ Per questo motivo chi ha dato tanto/ qualche volta soffoca l’ingiustizia in un pianto.” (da “Quando la vita è ingrata”)
Ma anche nei giorni di buio e silenzio più atroci può filtrare un timido raggio di sole che ognuno di noi è in grado di cogliere. Ed ecco dunque fiorire, tra queste pagine, la delicata e luminosa metafora del girasole, fiore che per natura si protende verso la luce diventando simbolo di tenacia e rinascita, un vero inno alla vita nel cui colore si ritrova “l’allegria del sole”, mentre nella sua stessa essenza finisce per riflettersi l’immagine di chi, purtroppo, ormai è assente.
È questo che più si apprezza della poesia della Vallone: il messaggio di positività e speranza, la forza e il coraggio di reagire e andare avanti, il desiderio di non arrendersi, nonostante tutto, trovando ancora non uno, ma mille motivi per ringraziare la vita e guardare con occhi nuovi la bellezza del mondo che ci circonda. Proprio come l’albero di una delle liriche più significative dell’intera silloge, il quale, con l’aiuto del vento, si spoglia di tutte le foglie secche che lo imbruttiscono per poi rivestirsi di fiori profumati, così l’autrice riesce a far vivere alla propria anima una nuova inattesa primavera. Non a caso, dall’oro dei campi di grano ai colori degli alberi in fiore, dalla voce del mare al respiro del cielo, il rispettoso richiamo alla Natura, ricorre continuamente con fascino intenso, mentre la scrittura si fa rievocazione malinconica di giorni d’infanzia perduti nel tempo, ma custoditi come gemme preziose nello scrigno del cuore. Una profonda compenetrazione tra l’anima di chi scrive e l’ambiente naturale emerge da questi versi impreziositi spesso da rime e musicalità che scandiscono un’idea di amore che unisce, “nonostante l’assenza”.
“E rallegrar il cuor mi sento quando,/ errando nelle pieghe della mia anima,/ per trovar sollievo,/ abbraccio il tuo sorriso./ Or dolore, or gioia,/ è amor, amor infinito.” (“Infinito amor”)
Pubblicata all’inizio dello scorso anno dalle Edizioni Thoth dell’Editore Mario Vallone, “Come un girasole” è una buona prova d’esordio che dona una lettura molto commovente e ricca di innumerevoli spunti di riflessione. Un lungo, sofferto viaggio introspettivo alla ricerca di un porto sicuro che sembra ribadire, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, il grandioso potere della scrittura poetica, capace, se non di guarire, almeno di dare sollievo alla sofferenza. Perché arriva sempre un giorno in cui le ferite si trasformeranno in cicatrici e il sole scalderà il cuore ancora una volta.
“Se sorridi troverai il coraggio/ per capire che non è finita/ perché è meravigliosa la vita.” (da “Il coraggio”)
Laura Vargiu