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Il territorio di Ricadi-Capo Vaticano (libro fotografico)

La nota dell’autore Agostino Gennaro pubblicata all’inizio del libro “Tesori da valorizzare – vol.2″ (Mario Vallone Editore).

Questo libro nasce su espressa volontà e lungimiranza dell’Editore Mario Vallone che, per onorare la terra dei suoi natali, continua la serie di pubblicazioni in una collana di tesori da valorizzare, per conservare la memoria dei siti storici, archeologici e paesaggistici e consegnarli nelle mani delle future generazioni.
Si parte dalle prime tracce di presenza umana sulle contrade di Capo Vaticano seguendo le vicende storiche fino ai giorni nostri.

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“Una società a vera dimensione d’uomo”

Un brano del libro “Lo specchietto retrovisore…” di Saro Rotolo (Mario Vallone Editore) estrapolato dal capitolo 2: IL MONDO AGLI OCCHI DI UN FANCIULLO.

“…Percorrere le vie del paese era come calarsi nel set di un film: gente che di buon’ora si avviava compostamente al lavoro; il gregge che appariva improvvisamente in pieno centro abitato e che il pastore, fischiettando abilmente e con la collaborazione dei cani, fedelissimi scudieri, conduceva ordinatamente al pascolo, con quel suo volto affaticato, ma, nel contempo, orgoglioso e dignitoso e che mai allontanava noi bambini quando ci avvicinavamo ad accarezzare gli agnellini; contadini che transitavano sui coloriti e pittoreschi carri trainati dai buoi, che calpestavano con gli zoccoli le basole in granito del corso, originando una sorta di ritmo musicale che sembrava scandito con il metronomo; odori di cibi semplici e gustosi che si sprigionavano in tarda mattinata dalle case nelle viuzze; vecchietti seduti davanti l’uscio di casa, prodighi di gentilezze e di consigli, pronti a raccontare con entusiasmo episodi significativi della loro vita, corredati di morale spicciola e genuina; venditori ambulanti che esponevano in piazza la mercanzia su variopinte e consumate lenzuola, declamando ad alta voce simpaticissime filastrocche pubblicitarie di loro invenzione, cui conseguiva la formazione di un capannello di osservatori, probabili acquirenti.
Scorci di vita semplice, indubbiamente, ma inequivocabilmente rappresentativi di una società a vera dimensione d’uomo, scevra da ogni forma di consumismo.
Non vi era mai fretta, ogni istante lo si viveva apprezzandolo pienamente e il senso del rispetto era profondamente diffuso, così come l’attaccamento ai luoghi in cui si risiedeva…” Continua a leggere “Una società a vera dimensione d’uomo”

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Libro fotografico su Ricadi-Capo Vaticano

Alcune pagine del libro di Agostino Gennaro “Tesori da valorizzare – vol 2”, opera fotografica di ben 320 pagine incentrata sul territorio di Ricadi-Capo Vaticano, da me pubblicata nei giorni scorsi col marchio Mario Vallone Editore, stampata col contributo della Pro loco presieduta da Giacomo Benedetto. Continua a leggere Libro fotografico su Ricadi-Capo Vaticano

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Il brigante VIZZARRO

L’introduzione del libro “Il brigante Francesco Moscato detto Vizzarro”, scritto da Gianluca D’Antino e da me pubblicato settimana addietro col marchio Mario Vallone Editore.

m.v.

In tempi che sembrano lontani, quando televisione, radio, computer, telefoni cellulari e social network non esistevano ancora, la sera, dopo cena e prima di andare a dormire, nelle famiglie era quasi un rito riunirsi e parlare, raccontarsi la giornata, le novità, le vecchie storie. Storie allegre, avventurose, d’amore, paurose, storie a volte inventate e altre volte basate su fatti realmente accaduti, storie per i grandi e per i piccoli. Gli argomenti erano svariati e tra questi le storie dei briganti hanno sempre avuto un discreto fascino e successo. Continua a leggere Il brigante VIZZARRO

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Un brano del libro “Il sentiero dei Nubi” di Maria Luisa Sgandurra (Mario Vallone Editore).

“…senza che io me ne rendessi conto mi ritrovai in mezzo al mare, in quella fluttuosa striscia d’acqua che presumo osservasse il detenuto sognatore dalla sua cella. Ero su di una zattera fatta di canne di bambù e foglie di palma, mi sentivo il sopravvissuto di un disastro aereo durante una vacanza verso isole esotiche, ma senza la compagnia di Venerdì. Il dondolio delle onde mi smuoveva le budella, gli spruzzi di salsedine mi imbottivano gli occhi indurendo le ciglia, il vento passava tra i capelli rendendomi libero come un Sioux in terre selvagge. Davanti a me nessun “orizzonte” a infrangere lo sguardo, nessuna distesa di terra: eravamo soli, io e il mare. Un continuo oscillare di pensieri muoveva la mia mente come le correnti facevano con il mio corpo. Impotente dinanzi al nulla, rimasi ad osservare oltre lo specchio d’acqua la vita del mare. Vidi un’orca nuotare librandosi tra la sua struttura importante e la sua livrea così netta; due piccoli pesciolini di cui ignoro la razza, poi, si misero a rincorrersi nuotando, in preda a un corteggiamento in piena regola… Ah! Che meraviglia il naturale adattamento amoroso degli animali: non ha nulla di sdolcinato, per questo mi piace. Stremato dalla mia condizione di impotenza mi accovacciai cedendo il passo al sonno.” Continua a leggere

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Una brano del libro di Maria Putruele

Di seguito un brano del libro di Maria Putruele “Fiume di parole (solo tracce di me)”, terzo volume che l’autrice pubblica con il mio marchio Mario Vallone Editore.

“L’acqua du Poru”

Ogni tanto, spolverizzando i cassetti della memoria, ci accorgiamo che alcuni ricordi, che credevamo morti e sepolti, invece, rimasti impigliati negli anfratti, sono stati custoditi gelosamente.

Oggi sono riaffiorati quelli che mi portano a raccontare dell’acqua del Poro (“L’acqua du Poru”). Continua a leggere Una brano del libro di Maria Putruele

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“Un pallone di cuoio grezzo pesantissimo…”

Un brano estrapolato dal libro “Lo specchietto retrovisore…” di Saro Rotolo (Mario Vallone Editore), volume che è stato recentemente ristampato.

“Tra i pochi nostri punti di ritrovo spiccava il piccolo campo sportivo in terra battuta, nel quale riuscivamo fortunatamente a praticare uno sport di squadra: il calcio.
Giocavamo non con divise e scarpette firmate ma con magliette e pantaloni usati, calzando il paio di scarpe più vecchio.
Avrò avuto circa 16 anni quando, con qualche modesto risparmio accumulato, acquistai il pantalone di una tuta, di colore blu, con strisce bianche laterali.
Quando lo utilizzai, provai un certo impaccio, perché il pensiero fu quello di non apparire uno spocchioso con gli amici, che di tale capo di abbigliamento continuavano a esserne sforniti. Continua a leggere “Un pallone di cuoio grezzo pesantissimo…”

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“Una società semplice e sana”

Un brano del libro “Lo specchietto retrovisore…”, volume scritto da Rosario Rotolo (Mario Vallone Editore).

Quella della mia infanzia era una società semplice e sana, in cui tutti, per ogni fascia d’età, vivevano il tempo con dolce scorrevolezza, accontentandosi di poco e facendo la propria parte.
L’operosità era certamente il tratto caratterizzante della gente.

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