Descrizione
Sinossi
Francesco Moscato conosciuto come ‘u Vizzarru (il Bizzarro) è stato uno dei briganti più celebri e feroci del periodo napoleonico, un’anima nera, priva di morale e di pietà, che non risparmiava davvero nessuno: uomini, donne, vecchi, preti, arrivò perfino ad uccidere il proprio figlio neonato durante la fuga nei boschi perchè i pianti del bambino non rivelassero la sua posizione ai soldati francesi che lo braccavano.
Nelle note di un rapporto del 1810 il sindaco del suo paese lo definì “uomo pessimo, sin dalla sua giovanile età sempre commise delle scelleragini, fu più volte incarcerato e da quattro anni a questa parte fu sempre in campagna colla sua comitiva”.
La storia del brigante è intrecciata inesorabilmente a quella delle due donne che segnarono il suo destino. La prima fu la nobile Felicia De Sanctis, il cui amore impossibile lo portò ad uccidere i fratelli dell’amata in chiesa durante la celebrazione della Santa Messa, sordo perfino alle preghiere di Felicia che gli chiedeva di risparmiarli: “la sentenza è uscita”.
La seconda fu invece Nicolina Ricciardi di Seminara, pur di averla il Vizzarro ammazzò il marito portandola sempre con se, ignaro che sarebbe stata proprio la mano della druda a mettere fine alla sua miserabile vita per vendicare la morte del loro neonato ucciso durante la loro ultima fuga.
Nota biografica
GIANLUCA D’ANTINO (Torino, 1973)
Appassionato di ricerche d’archivio e cultore di genealogia e araldica. Ha collaborato per diversi anni in qualità di genealogista con lo Studio Araldico Genealogico Guelfi Camajani di Firenze.
Tra le sue pubblicazioni: Il cardinal Domenico della Rovere, costruttore della cattedrale e gli arcivescovi di Torino dal 1515 al 2000 (Effatà, 2000), Armi di vescovi del seminario minore di Giaveno in L’araldica del Pennello -Atti del Convegno (Chiaramonte, 2012), Ferdinando Santacaterina e la sua famiglia (AGM, 2016), Stefanaconi nelle Antiche Numerazioni dei Fuochi del XVI e XVII secolo (Libritalia, 2022).
Ha inoltre illustrato il libro Volare si può (Elledici, 2002).
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