La PREFAZIONE dell’ultimo libro di Agostino Gennaro intitolato “Andrea Orlando (DA contadino-bandito-soldato A fattore, possidente-gentiluomo)” – Mario Vallone Editore.
Briganti e brigantaggio fanno parte della nostra storia, della nostra memoria, del nostro immaginario collettivo.
Non a caso la parola “brigante” evoca immediatamente un insieme di emozioni, fatti, giudizi non coincidenti in ciascuno di noi.
La figura del brigante è infatti, ancora oggi, divisiva. E lo è per un motivo concreto che ha ricadute politiche e culturali perché e in quanto evoca il potere e la rivolta al potere.
Si scontrano, perciò, due visioni antitetiche del brigante e del brigantaggio. La prima è quella dei potenti che dominano i popoli e sui popoli e che denunciano come pericolosa, eversiva, brigantesca qualunque forma di violenza ribellistica che contrasti il dominio.