Un brano del libro “Lo specchietto retrovisore…” di Saro Rotolo (Mario Vallone Editore) estrapolato dal capitolo 2: IL MONDO AGLI OCCHI DI UN FANCIULLO.
“…Percorrere le vie del paese era come calarsi nel set di un film: gente che di buon’ora si avviava compostamente al lavoro; il gregge che appariva improvvisamente in pieno centro abitato e che il pastore, fischiettando abilmente e con la collaborazione dei cani, fedelissimi scudieri, conduceva ordinatamente al pascolo, con quel suo volto affaticato, ma, nel contempo, orgoglioso e dignitoso e che mai allontanava noi bambini quando ci avvicinavamo ad accarezzare gli agnellini; contadini che transitavano sui coloriti e pittoreschi carri trainati dai buoi, che calpestavano con gli zoccoli le basole in granito del corso, originando una sorta di ritmo musicale che sembrava scandito con il metronomo; odori di cibi semplici e gustosi che si sprigionavano in tarda mattinata dalle case nelle viuzze; vecchietti seduti davanti l’uscio di casa, prodighi di gentilezze e di consigli, pronti a raccontare con entusiasmo episodi significativi della loro vita, corredati di morale spicciola e genuina; venditori ambulanti che esponevano in piazza la mercanzia su variopinte e consumate lenzuola, declamando ad alta voce simpaticissime filastrocche pubblicitarie di loro invenzione, cui conseguiva la formazione di un capannello di osservatori, probabili acquirenti.
Scorci di vita semplice, indubbiamente, ma inequivocabilmente rappresentativi di una società a vera dimensione d’uomo, scevra da ogni forma di consumismo.
Non vi era mai fretta, ogni istante lo si viveva apprezzandolo pienamente e il senso del rispetto era profondamente diffuso, così come l’attaccamento ai luoghi in cui si risiedeva…” Continua a leggere “Una società a vera dimensione d’uomo”